Mostra "L'Orafo Etrusco"
Il mondo etrusco esercita un fascino indiscutibile la cui ombra si estende fino ai nostri giorni.
Molto ci cattura di questo popolo e ancor più ci avvince tutto ciò che non possiamo facilmente comprendere e che troppo spesso includiamo nell’ingombrante cappello del “mistero”.
Ma i “misteri” non esistono nella ricerca archeologica. Esistono invece mancanze: di informazioni, di ritrovamenti, di anelli di congiunzione.
La sperimentazione pratica è uno dei mezzi che può risolvere alcune delle annose questioni relative agli Etruschi.
Il lavoro di Gianni Trilli e di Aldo Ferdinandi è, quindi, quanto mai prezioso per almeno due motivi: il primo è quello di aprire un varco dal quale poter sbirciare sulla produzione artigianale di più di 2000 anni fa. Il secondo è permetterci di avere una visione concreta e documentata dell’ affascinante arte della sperimentazione orafa, dove non solo con piglio, dedizione e studio si arrivano a conoscere tecniche che hanno lasciato flebili tracce, ma dove, come risultato, si ottengono oggetti d’arte e di perizia assoluti, semplicemente bellissimi.
Lasciate che vi rubino l’occhio, che accendano la vostra curiosità.
Acquisteranno, così, ancora più valore.
Luca Giannini
Direttore scientifico del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma
Il progetto
Stimolato da una grande passione sulle oreficerie antiche (qualunque orafo ammirandole si sarà posto delle domande senza avere una risposta) cercai di capire fin dai primi anni 80 come quegli illustri artigiani, potessero costruire quei gioielli senza l'ausilio della tecnologia contemporanea. Iniziai questo percorso di sperimentazione seguito poi qualche anno dopo dall'amico Aldo Ferdinandi, insieme ci proponemmo di studiare approfonditamente le tecniche antiche andate perdute già in epoca tardo Romana, con la finalità di creare una vasta gamma di gioielli di oreficeria sperimentale che illustrassero tutte le fasi delle lavorazioni, per farne una mostra didattica ed una pubblicazione concentrata sulle oreficerie Etrusche, a partire dal IX Sec. a. C. fino ad arrivare al III Sec. a.C..
Il progetto si articolò per molti anni della nostra vita, un lavoro che ha scritto una nuova pagina sul tema, per certi versi innovativo, in quanto basato su sperimentazione pratica e non teorica, completo di tutta una serie di geniali soluzioni possibili per le conoscenze dell'epoca; venti anni di lavori produssero trenta manufatti con i quali fù possibile terminare l’opera. Dopo varie esposizioni in musei Toscani, l'ambizione massima sarebbe quella di portare tutta la mostra, in forma stabile, in qualche struttura museale pubblica, a corredo di una sezione dedicata alle oreficerie Etrusche, in onore di questo grande popolo che rappresenta le origini del centro Italia con il cuore nella Maremma Tosco/Laziale ed in onore di chi ha speso parte della propria vita allo scopo, in particolare Aldo Ferdinandi che ci ha lasciati qualche anno fà senza averne ricevuto merito.